C’era una volta nel borgo di Montemagno…

Nella prima metà del secolo scorso, Montemagno era un borgo molto vivace con numerose attività commerciali, artigianali, agricole, ricreative e culturali.

Le attività commerciali e artigianali consistevano in una macelleria (F); un forno (H); quattro negozi di alimentari (K, U, P e C); due mercerie (M e S); una latteria (L); un fruttivendolo (N); due barbieri (D e M); un falegname (Q); due fabbri (T), un sarto (A) e un calzolaio (R) che lavoravano nelle proprie abitazioni; inoltre, erano presenti in paese vari muratori.

Dei quattro negozi di alimentari uno (K) era la Cooperativa di consumo gestita da un dispensiere al quale sarebbe dovuto spettare come compenso una percentuale dell’utile realizzato. Gli altri tre negozi di alimentari (U, P e C) esercitavano anche la funzione di bar, in quanto disponevano ciascuno di un locale nel quale la sera e nei giorni festivi gli uomini del paese potevano incontrarsi per conversare, giocare a carte, bere caffè, vino o altri alcolici. In particolare, il negozio U disponeva anche di un forno per la produzione del pane, e nelle domeniche estive preparava un gelato che poi veniva venduto nelle strade del paese con un carro trainato da un cavallo. L’altro negozio di alimentari (P), detto Appalto, esercitava anche la vendita di generi di Monopolio (sali e tabacchi) e su richiesta o prenotazione fungeva da trattoria.
Il pane venduto dai negozi K e P veniva prodotto fuori da Montemagno, mentre il negozio C utilizzava per la vendita il pane prodotto nel forno locale (H).

Oltre ai tre bar, erano presenti anche altre attività ricreative e culturali: quattro circoli ricreativi (B, E, I e O) di cui uno dei cacciatori (I); una compagnia filodrammatica paesana che, operante fin dagli inizi del secolo scorso, riuscì anche a realizzare nei locali tuttora esistenti un teatro (W) per le proprie manifestazioni. L’attività della filodrammatica era molto seguita e apprezzata sia dai paesani sia dagli abitanti dei paesi vicini.

Importanti per l’economia del paese erano anche due frantoi (X e Y): Y Frantoio Pisticci della fattoria Naldini, attivo fino agli anni ‘60 del secolo scorso, che conserva ancora alcuni elementi originali; X della fattoria Ribecai, poi Marconi, attivo fino ai primi anni del 2000. Entrambi si trovano lungo il torrente Zambra di Montemagno in quanto erano alimentati dall’acqua. Dato che il torrente Zambra ha una portata molto variabile nel corso dell’anno, erano presenti delle zone di accumulo di acqua collegate ai frantoi tramite le cosiddette gore che garantivano una portata costante di acqua per attivare le macine dei frantoi.

Inoltre molte famiglie possedevano greggi di pecore, fonte di lana, carne, latte e formaggio. Le pecore pascolavano soprattutto negli uliveti contribuendo così alla fertilità del suolo e alla selezione delle specie vegetali.

Infine era presente un asilo infantile (G) e alcune attività di assistenza per gli abitanti: la lettiga sociale di mutuo soccorso (J), la società operaia di mutuo soccorso (O), poi convertita in circolo ricreativo, e la  (V).

Illustrazione di Silvia Pasqualetti.


Testo in parte tratto da uno studio del professor Giancarlo Del Corso.