——–RIMANDATO PER MALTEMPO——–
D’ALTRA PARTE I LAVORI ALL’APERTO SONO CONDIZIONATI DALLE CONDIZIONI METEO. VA SAPUTO ANCHE QUESTO.
Domenica 17 Novembre dalle 9.30 alle 15.00 (con pic-nic sociale, tipo “porta_e_condividi”), sulle balze tra il parcheggio asfaltato e quello sterrato di MONTEMAGNO, daremo una dimostrazione (gratuita) della tecnica tradizionale calcesana di costruzione del pagliaio con la guida dell’esperto Fabio Casella.
Il pagliaio è una riserva di fieno o paglia da utilizzare nei mesi invernali come foraggio o lettiera per gli animali. Ogni area ha un suo sistema di realizzazione in base al tipo di foraggio e all’uso che ne deve essere fatto. Nel Monte Pisano ed in particolare nel territorio calcesano terrazzato, data la scarsa qualità della foraggera prevalente (chiamata “palèo”), l’uso principale del pagliaio è stato quello di conservare il materiale da lettiera sia per conigliere sia per le stalle da pecore. Sia il coniglio che la pecora non disdegnavano comunque di brucarne una parte appena collocata. La cosa più importante era che il pagliaio non subisse infiltrazioni d’acqua e quindi non sviluppasse muffe pericolose per la salute degli animali. La tecnica della sua realizzazione era quindi importante perché doveva conservare il materiale asciutto anche per più anni. Le materie prime per la sua costruzione e impermeabilizzazione si trovavano in loco, niente proveniva dall’esterno (economia circolare). La struttura conica è realizzata intorno ad un palo infisso nel terreno detto “stollo” che ne impedisce il ribaltamento.
Il pagliaio può essere considerato un simbolo di un tipo di agricoltura sostenibile, che valorizza le risorse naturali, sole, suolo e biomassa locale.
Una curiosità: spesso le famiglie contadine che avevano un cane realizzavano la cuccia alla base della struttura in modo tale che in inverno non soffrisse il freddo, da qui il detto “cane da pagliaio”, quasi sempre a titolo denigratorio nei confronti di quei cacciatori che avevano un cane poco buono per la caccia.