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CREAZIONE DI UN DISTRETTO DI BIODIVERSITA’ VITICOLA DEI MONTI PISANI
presentazione di Fabio Mencarelli
Il concetto di ES (Eco Service) è stato creato per mostrare i benefici che gli ecosistemi naturali generano per la società e per aumentare la consapevolezza della biodiversità e della conservazione degli ecosistemi
Monocoltura viticola – LangheMonocoltura viticola – Conegliano e prosecco
Monocoltura viticola – Borgogna
Monocoltura viticola – Reingau
Monocoltura viticola – Santorini
Monocoltura viticola – Slovenia
Monocoltura viticola – Mancha (Central Plain of Spain), la più grande DOC al mondo
Monocoltura viticola – Abruzzo
Biodiversità – Maremma (Scansano zona Passa Magliano Montiano)
Biodiversità viticola – zona dell’Etna
Biodiversità viticola in area terrazzata con Vigneti e oliveti
“Alberello” classico etneo (affine al testucchio etrusco, mantenuto nella Magna Grecia, la cui vocazione per la viticoltura è attestata dal nome Enotria) “Alberello” tipico del mediterraneo – Cipro
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Alberello a Cipro – produzione ad alto reddito di passito Commandarìa, uno dei più apprezzati al mondo.
Cipro allevamento a Alberello. La Biodiversità è spinta anche da terreni con diversi gradi di difficoltà. viticoltura eroica.
Banyule, Francia al confine con la Spagna. Viticoltura eroica che produce un passito dolce rosso fortificato. Valtellina, viticoltura eroica dove si produce l'”Inferno” Cinque Terre, viticoltura eroica.
Crespignano, Calci – Biodiversità agricola, il cui valore estetico è di stimolo al turismo, fa parte dei Servizi AgroEcosistemici che vanno saputi riconoscere.Forma di allevamento espansa che restituisce la naturale forma a liana della vite e conferisce, grazie alla maggior presenza della parte legnosa, resistenza (resilienza e recupero) ai cambiamenti climatici.
Forme di allevamento tradizionali:
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La biodiversità ha conferisce resilienza agli eventi disastrosi, come si può osservare confrontando oggi il territorio caratterizzato da biodiversità con quello monocolturale percorsi dall’incendio del 2018:
Autoregolazione che le piante attuano in contesti di biodiversità: i Volatile Organic Compound, i composti volatili organici, gli aromi, permettono la comunicazione e il dialogo tra piante anche diverse. I benefici del dialogo diretto e, in modo particolare, di quelli indiretti non sono contemplati nell’agricoltura non sistemica e monocolturale che è quindi spinta all’uso di presidi chimici nella difesa delle colture.
Proposta di creazione di un biodistretto associativo a Calci
- L’idoneità di un territorio a diventare un Bio-distretto è caratterizzato da un valore ambientale, fragilità ambientale, biodiversità agricola, uso improprio del suolo, pressione antropica.
- Un distretto di biodiversità viticola dovrebbe avere il vigneto come fattore economico trainante di altre produzioni come erano una volta: ciliegie, gelsi, ortaggi, allevamento ovino/caprino. Il tutto in un’ottica produttiva di tipo biologico e di sostenibilità ambientale, quindi della responsabilità civile che il monte è di un bene comune
- Per la produzione di vino la cantina potrebbe esser un bene comune (custom crash) dove tutti i produttori di uva possono chiedere di aver vinificata l’uva, imbottigliata etichettata o no, dietro il pagamento del servizio.
Il sistema di captazione delle acque per uso irriguo andrebbe ottimizzato riducendo il numero di tubi esposti e mal gestiti.
Il sistema di captazione delle acque per uso irriguo andrebbe ottimizzato riducendo il numero di tubi esposti e mal gestiti.
L’AIAB è un’organizzazione no-profit che da oltre 25 anni promuove il modello biologico per la gestione etica, sostenibile ed ecologica dei territori.
L’Associazione opera anche per la realizzazione di reti mediterranee e internazionali di Bio-Distretti e collabora attivamente con l’Unione Europea all’attuazione di campagne di promozione delle produzioni biologiche.
Il biodistretto è un’area geografica, naturalmente vocata al biologico, dove agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubbliche amministrazioni stringono un accordo per la gestione sostenibile delle risorse, partendo dal modello di produzione agricola. Fondamentale è quindi la partecipazione dell’amministrazione comunale che sostenga l’iniziativa di tutti i portatori di interesse dell’istituzione del BIODISTRETTO DELLA VALGRAZIOSA!
“…Se anche Sirio e Romolo facessero qualche disegnino dei diversi modi di potare le viti li metterei qui… potatura a V (viste a Bolzano da Sirio durante il militare), Pari con alzata, filari a Capotorto, e recentemente a Cornicchiolo (più veloce perché senza legature ma presumibilmente con meno produzione).”
ECCO INFATTI QUALCHE APPUNTO SULLE POSSIBILI COLTIVAZIONI DELLA VITE SECONDO SIRIO BONANNI:
Potatura a Cornìcchiolo
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La Pergola
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Potatura a Pendìa o Capotòrto
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Potatura a Alberello
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Vigna a Albero
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Fabio Casella contribuisce con questa bella illustrazione della struttura della pergola su terrazzamento
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Breaking news (22/06/2020)
Fabio Mencarelli, guidato da Sirio, ha fatto fare le analisi genetiche su un vitigno antico individuato a Montemagno e il risultato è che la varietà conosciuta come “Dorace” o “Settembrino” (che ha preceduto l’arrivo di altri vitigni, Trebbiano, Teròrdico o Teròldego, Coloretto o Colorino), qui in monte è il “Bonamico”. Essa è diffusa sui Monti Pisani, ma non è molto utilizzata altrove; si dice sia molto vicina alla Vitis silvestris, la vite presente in Italia prima della domesticazione.
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Le ultime Cantine di vinificazione sono state quelle del Ciabatti in Venezia di Montemagno che erano sia in pietra che in cemento che in legno.
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La fillossera (link Wikipedia) in una vignetta del settimanale britannico Punch, 6 settembre 1890. [Pubblico dominio]