Riciclo: più riciclo significa produzione agricola con costi economici e ambientali inferiori
Lo spreco è un concetto umano – non esiste negli ecosistemi naturali. Imitando gli ecosistemi naturali, le pratiche agroecologiche supportano i processi biologici che guidano il riciclaggio di nutrienti, biomassa e acqua all’interno dei sistemi di produzione, aumentando così l’efficienza nell’uso delle risorse e minimizzando gli sprechi e l’inquinamento.
Il riciclaggio può avvenire sia su scala agricola che in contesti più ampi, attraverso la diversificazione e la costruzione di sinergie tra componenti e attività diverse. Ad esempio, i sistemi agroforestali che includono alberi con radici profonde possono catturare i nutrienti persi oltre le radici delle colture annuali. I sistemi di allevamento-bestiame promuovono il riciclo dei materiali organici utilizzando il letame per il compostaggio o direttamente come fertilizzante e residui di colture e sottoprodotti come mangimi per il bestiame. Il riciclo nutrizionale rappresenta il 51 percento del valore economico di tutti i servizi ecosistemici senza approvvigionamento e l’integrazione del bestiame svolge un ruolo importante in questo. Analogamente, nei sistemi riso-pesce, gli animali acquatici aiutano a concimare la coltura del riso e ridurre i parassiti, riducendo la necessità di input di fertilizzanti o pesticidi esterni.
Il riciclo offre molteplici vantaggi chiudendo i cicli e riducendo gli sprechi che si traducono in una minore dipendenza dalle risorse esterne, aumentando l’autonomia dei produttori e riducendo la loro vulnerabilità agli shock di mercato e climatici. Il riciclo di materiali e sottoprodotti organici offre un grande potenziale per le innovazioni agroecologiche.