Diversità: la diversificazione è la chiave delle transizioni agroecologiche per garantire la sicurezza alimentare e l’alimentazione, preservando, proteggendo e valorizzando le risorse naturali
I sistemi agroecologici sono molto diversificati. Dal punto di vista biologico, i sistemi agroecologici ottimizzano la diversità delle specie e delle risorse genetiche in diversi modi. Ad esempio, i sistemi agroforestali organizzano colture, arbusti, bestiame e alberi di diverse altezze e forme a diversi livelli o strati, aumentando la diversità verticale. La consociazione combina specie complementari per aumentare la diversità spaziale. Le rotazioni delle colture, spesso compresi i legumi, aumentano la diversità temporale. I sistemi di allevamento di bestiame si basano sulla diversità delle razze locali adattate ad ambienti specifici. Nel mondo acquatico, la tradizionale policoltura ittica, l’acquacoltura multitrofica integrata (IMTA) o i sistemi di rotazione delle colture ittiche seguono gli stessi principi per massimizzare la diversità.
L’aumento della biodiversità contribuisce a una serie di benefici in termini di produzione, socioeconomici, nutrizionali e ambientali. Pianificando e gestendo la diversità, gli approcci agroecologici migliorano la fornitura di servizi ecosistemici, inclusi l’impollinazione e la salute del suolo, da cui dipende la produzione agricola. La diversificazione può aumentare la produttività e l’efficienza nell’uso delle risorse ottimizzando la raccolta di biomassa e acqua.
La diversificazione agroecologica rafforza anche la resilienza ecologica e socioeconomica, anche creando nuove opportunità di mercato. Ad esempio, la diversità delle colture e degli animali riduce il rischio di fallimento di fronte ai cambiamenti climatici. Il pascolo misto di diverse specie di ruminanti riduce i rischi per la salute derivanti dal parassitismo, mentre diverse specie o razze locali hanno maggiori capacità di sopravvivere, produrre e mantenere livelli di riproduzione in ambienti difficili. A sua volta, avere una varietà di fonti di reddito provenienti da mercati differenziati e nuovi, compresi prodotti diversi, trasformazione alimentare locale e agriturismo, aiuta a stabilizzare i redditi delle famiglie.
Il consumo di una vasta gamma di cereali, legumi, frutta, verdura e prodotti di origine animale contribuisce a migliorare i risultati nutrizionali. Inoltre, la diversità genetica di diverse varietà, razze e specie è importante nel contribuire alla dieta umana con macronutrienti, micronutrienti e altri composti bioattivi. Ad esempio, in Micronesia, reintrodurre una varietà tradizionale sottoutilizzata di banana a polpa d’arancia con 50 volte più beta-carotene rispetto alla banana a polpa bianca commerciale ampiamente disponibile si è rivelata fondamentale per migliorare la salute e l’alimentazione.
A livello globale, tre colture di cereali forniscono quasi il 50 percento di tutte le calorie consumate, e la diversità genetica di colture, bestiame, animali acquatici e alberi continua a regredire rapidamente. L’agroecologia può aiutare a invertire queste tendenze gestendo e conservando l’agro-biodiversità e rispondendo alla crescente domanda di una varietà di prodotti eco-compatibili. Un esempio è il riso “amico dei pesci” prodotto da ecosistemi di riso irrigati, piovigginosi e di acque profonde, che valorizza la diversità delle specie acquatiche e la loro importanza per i mezzi di sussistenza rurali.